sabato 10 dicembre 2011

Il tuo listino prezzi e la ruota del criceto.......


Che cosa può centrare il tuo listino prezzi con la ruota del criceto?
Prima di tutto ricordiamo che il nostro simpatico roditore (da piccolo ricordo di averne posseduti sino a venti!) corre come un forsennato ma non si sposta di un solo centimetro.
Allo stesso modo se il tuo listino prezzi non è adeguato rischi di fare la fine dell'amico criceto, vale a dire di impegnarti tantissimo senza ottenere nulla.
Ne ho già parlato in un mio post precedente; è frustrante lavorare per ore ed ore senza ricavarne una retribuzione adeguata.
Tu come hai fatto a costruire il tuo listino prezzi?
Ti sei semplicemente adeguata ai prezzi della concorrenza?
Hai stabilito un prezzo che ti pareva equo o che anche tu saresti disposta a spendere per usufruire dei tuoi trattamenti?
Hai fatto un sondaggio "di mercato"?
Hai applicato i prezzi consigliati dalle case cosmetiche fornitrici?

Bene, analizziamo ora come dovrebbe nascere il prezzo al pubblico di ogni servizio o trattamento estetico.
Devi sapere che la tua attività è è dotata virtualmente di un "contatore", molto antipatico e menefreghista, che si fa chiamare "costo al minuto".


Quando alzi la serranda del tuo negozio il contatore inizia, implacabile, a registrare i suoi scatti; uno scatto per ogni minuto ed è uno scatto che ti costa una determinata cifra, che faresti molto bene a conoscere.
Per ricavare tale importo ti serve prima sapere quanti minuti all'anno funzionerà il tuo contatore, ovvero quanti minuti la tua attività resterà aperta in un anno.
Ipotizziamo che il tuo istituto sia "operativo", o meglio aperto, 10 ore al giorno, 5 giorni alla settimana, 11 mesi all'anno. Il calcolo sarà 10x5 (50 ore settimanali), 50x4 (200 ore mensili), 200x11 (2200 ore annuali); a questo punto moltiplichiamo 2200 x 60 ed otterremo la quantità di minuti lavorati in un anno, che sarà pari a 132000.

Adesso devi arrivare a sapere quanto diavolo ti costerà ognuno di questi 132000 scatti.
E qui entrano in gioco i costi fissi, ovvero tutte quelle voci che il contatore ti addebiterà a prescindere dall'andamento della tua attività; spese quali l'affitto, i mutui, i leasing dovrai pagarle anche nella malaugurata ipotesi che tu rimanga tutto il giorno a girarti i pollici.

Quindi individua:
  1. i costi annui di struttura (affitto, leasing, finanziamenti, commercialista, utenze, banche, imposte fisse, ecc.)
  2. i costi annui del personale (devi conoscere quanto ti costa complessivamente all'anno ogni tua collaboratrice), dato che puoi ottenere facilmente dal tuo consulente del lavoro,il quale deve essere in grado di inviarti un prospetto in cui sono elencate tutte le voci, dal TFR ai contributi previdenziali
  3. il costo annuo del tuo lavoro, quale titolare che DEVE ritagliarsi il suo stipendio (se intendi lavorare gratis ti assumo io)

A questo punto fai:
  • Costi di struttura / (diviso) 132000 = costo della tua struttura al minuto, lo indichiamo con la lettera A
  • Costo annuo della tua collaboratrice Maria / 132000 =costo di Maria al minuto, lo indichiamo con la lettera B1
  • Costo annuo della tua collaboratrice Paola / 132000= costo di Paola al minuto, lo indichiamo con la lettera B2
  • Il tuo costo annuo / 132000= il tuo costo al minuto, lo indichiamo con la lettera R (come regina)

Adesso, per semplificare (ma sappi che io ho un modulo in excel in grado di fare il calcolo a seconda della collaboratrice impiegata), fai la media del costo del lavoro fra te e le tue collaboratrici, quindi
(B1+B2+R)/3, risultato che indichiamo con la lettera B.

Ora sappiamo quanto costa l'istituto al minuto e quanto costa al minuto il personale (compreso la titolare) che vi lavora. 
Adesso consideriamo anche i costi variabili, che mutano in base a quali e quanti servizi esegui; indichiamo con la lettera C i prodotti cosmetici funzionali al trattamento e con la lettera D il materiale di consumo ed il monouso necessari.
In pratica C+D ti da il costo "cabina" del trattamento in esame, quello indicato generalmente nei redditometri che ti fornisce l'azienda di cosmetici.
Per determinare il prezzo minimo di un servizio, al di sotto del quale si lavora in perdita, dovrai quindi procedere al seguente calcolo:

C (costo dei prodotti professionali usati in cabina per il trattamento) +
D (costo del materiale di consumo e del monouso) +

A (costi di struttura al minuto) / (diviso) numero di operatrici che stanno lavorando, il dato che ottieni dalla divisione devi moltiplicarlo per quanti minuti dura il trattamento +
B (media del costo del personale) x (moltiplicato) quanti minuti dura il trattamento =

PREZZO MINIMO DEL TRATTAMENTO IVA ESCLUSA, ovvero il risultato finale di questo calcolo.

L'aspetto più complesso è relativo ai costi di struttura; se tutto il personale è contemporaneamente impiegato (ovviamente non nello stesso servizio con il medesimo cliente!) i costi di struttura vengono ripartiti, quindi si abbassano.
La condizione ottimale è conseguentemente quella in cui tutto il personale è operoso per il maggior numero di ore possibile (bella scoperta direte voi).

Se il calcolo vi appare complicato sappiate che esistono dei format in grado di eseguirlo, con precisione e facendo anche la distinzione operatrice per operatrice.
La vostra casa cosmetica fornitrice dovrebbe essere in grado di assistervi in proposito, chiedete al rappresentante che vi segue; diversamente potete rivolgervi ad un consulente o coach aziendale specializzato.
Io escluderei il vostro commercialista, non per mancanza di stima; io sono convinto che voi dobbiate avere con il commercialista un rapporto stretto e costante, impostato però principalmente sull'aspetto fiscale, giuridico o tributario.
Troppo spesso al fiscalista viene attribuito un ruolo che non gli compete, con effetti raramente proficui.

Nel prossimo post vedremo cosa fare se vi rendete conto che i vostri prezzi sono troppo bassi, per non imitare l'amico qui sotto.



Ciao da Alessandro, buon week end!


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